di Giacomo Marinini
A fine ottobre abbiamo avviato una raccolta fondi per recuperare almeno parte dei 12.000 euro spesi a febbraio per ristrutturare una stanza di Casa Teresa Bonfiglio. L’investimento si era reso necessario perché una nuova ospite di sesso femminile stava per prendere il posto di uno di sesso maschile dimssionario. Per ovvie ragioni, il nuovo rapporto numerico (7 donne e 3 uomini) avrebbe reso impossibile la convivenza in stanze doppie, da cui la nostra scelta di allungare una stanza: con gli opportuni lavori, una delle 5 doppie sarebbe dunque diventata tripla. La decisione di rimodulare l’offerta residenziale di CTB ha avuto molteplici risvolti.
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Ha permesso all’ultima ospite in questione (che già frequentava il Centro Diurno di via Ceriani della Coop Gabbiano Servizi) di entrare in comunità e ha reso possibile anche in futuro l’accesso a chi vorrà restare nel proprio territorio, indipendentemente dal sesso. Razionalmente potrebbe sembrare che questa opportunità non valga i giorni passati con la comunità sottosopra e nemmeno la spesa sostenuta. La razionalità attribuisce valore all’efficienza e alla salvaguardia del conto economico, ma poi ci sono anche i Significati e c’è la Persona. Uno di questi è il principio di “non sradicamento” della persona disabile dal territorio in cui si è cresciuti, o in cui si è conosciuti. Proprio in base a questo principio ci siamo lanciati in un’avventura folle, accettandone le conseguenze: la sofferenza economica, il disagio logistico e il rallentamento di altri nostri progetti (Anziani, Azione del Centro Ascolto e Servizi pomeridiani per i ragazzi con disabilità nei locali di piazza Sant’Apollinare). 12 mila euro sono una cifra importante per noi e allora, follia per follia, qualche mese dopo abbiamo deciso che avremmo provato a recuperare quella somma con una campagna. A quel punto ci siamo resi conto di un altro risvolto fondamentale che ha avuto quest’avventura iniziata a febbraio, con i lavori, e finita a dicembre, con il crowfunding: c’è veramente tanta gente che apprezza il Gabbiano da sempre. Non che avessimo dei dubbi, i segnali già c’erano, ma mai e poi mai avremmo pensato di ottenere in appena due mesi un simile risultato. Tra ottobre e dicembre, infatti, abbiamo raccolto 12.663 euro. Anche tenendo conto di qualche affezionato sostenitore, resta una cifra super che ci dice questo: un po’ di sana follia in risposta a un autentico problema aiuta a non rischiare di vivere, poi, di rimpianti. Questa somma ci ricorda che abbiamo tre progetti estremamente importanti su cui mettere la testa nel 2026, ma anche che possiamo contare su tanti amici, insieme ai quali provare a migliorare le cose. Ma iniziando sempre dal provare a migliorare noi stessi, o non funzionerebbe!

