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Homepage > Magazine > Post dal 1997 > 2013 > Disabilità. Anche le istituzioni devono fare rete.
29/01/2013  |  il gabbiano

Disabilità. Anche le istituzioni devono fare rete.

Dall’11 al 19 gennaio l’Amministrazione Comunale ha organizzato il “2° Forum delle politiche sociali” in sedi e con eventi diffusi nella città. In questo ambito che comprende un vasto mondo (disabilità, anziani, minori, migranti, coesione sociale, carceri, politiche sanitarie, ecc.), il 12 gennaio presso l’Acquario Civico si è svolto un incontro su “Le persone con disabilità. Al centro i diritti“. E’ questo il secondo incontro nell’arco di tre mesi tra il mondo della disabilità e l’amministrazione comunale. Del precedente abbiamo riferito nel numero di novembre 2012 del mensile Il Diciotto.
La domanda che dobbiamo porci è : cosa è cambiato da ottobre 2012 ad oggi? E se qualcosa è cambiato è in meglio? I rapporti tra i rappresentanti delle persone con disabilità ed il Comune di Milano sono attualmente stretti. Sono operanti il Tavolo permanente per la disabilità con 4 sottogruppi di lavoro e la Consulta cittadina per la disabilità. Ma questo lavoro di elaborazione, proposta e stimolo deve tradursi in politiche positive ed azioni concrete da parte del principale referente istituzionale.
Affinché questo avvenga sono necessarie le risorse mirate ed una struttura tecnico- amministrativa efficiente ed efficace. Su quest’ultimo punto vi è forse il tentativo di miglioramento più evidente. Erano infatti presenti, oltre all’assessore alle politiche sociali, quello allo sport e tempo libero e quello alla mobilità ed ambiente. Sono inoltre intervenuti 2 rappresentanti dell’ASL di Milano. Si è insomma delineato quello che è stato chiamato il “ filo rosso” che lega tutte le azioni del comune. E’ ormai acquisito che l’handicap va preso in carico in tutta la sua complessità. Bisogna avere una visione d’insieme della disabilità e non come fino ad ora relegarla nell’ambito dei servizi sociali. Essere operatori delle reti e non solo gestori del singolo servizio. Questo tentativo di fare rete cerca di esprimersi non solo all’interno dei vari servizi comunali ma anche all’esterno. A tal fine è stato fatto un accordo di programma con l’ASL città di Milano che ha notevoli competenze in materia (esenzioni, prestazioni riabilitative, ecc.) In tale accordo, con un osservatorio dinamico, si cercherà di superare la frammentazione incrociando i dati ed ottimizzando le conoscenze.
Numerose sono state le informazioni di aggiornamento, le proposte e le domande sui problemi irrisolti. L’assessore allo sport e tempo libero ha tra l’altro evidenziato il progetto dei bracci meccanici per l’accessibilità dei disabili alle vasche delle piscine, la gratuità per le associazioni, i contributi per usufruire degli impianti sportivi alle società che lavorano con disabili. L’assessore alla mobilità ed ambiente, partendo dal tema generale della città sostenibile, ha rilevato che il trasporto è stato purtroppo progettato prima delle leggi sulla disabilità; solo per la inauguranda linea 5 della MM vi è stato un approccio diverso. Ha invitato a fare piccole segnalazioni per le difficoltà causate dalle barriere architettoniche in modo da programmare gli interventi.
Sullo scorrimento delle liste di attesa per i servizi che a Milano riguardano 650 persone, per il 2013 si prospetta una soluzione in 2 o 3 tempi; nella speranza che non vi siano slittamenti. Per la compartecipazione alla spesa per i servizi, la si è ribadita come principio e non come strumento per fare cassa. Sulle modalità ed i meccanismi, attualmente disomogenei, è stata proposta una spesa in cui sia tutto compreso. Dovrebbe essere considerato il reddito della persona con disabilità; un ISEE individuale. Dovrebbe essere attivata una possibilità di microcredito alle famiglie da parte delle banche con procedure attivate dal comune. Ed in generale potrebbero essere raccolte risorse dalle fondazioni e da altri soggetti privati.
Sono stati messi on line gli indirizzi dei servizi comunali, mentre non è ancora attivo lo sportello unico per le pratiche sulla disabilità.
Insomma un panorama non statico ma che con piccoli passi sembra in movimento. Dobbiamo però ricordarci che come cittadini abbiamo il diritto ed il dovere di verificare lo stato di avanzamento dei lavori.

(Nello Dragonetti)

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