di Giacomo Marinini
Ho conosciuto Alessandro ancor prima dell’anno 2000 quando andavo a casa sua in via val Cannobina per accompagnarlo in Associazione e cosi ho conosciuto sua madre, la signora Annamaria. Una donna veramente molto speciale, dalle grandi doti culinarie, che pranzetti! E sempre positiva, col sorriso in evidenza. Così, mentre lo accompagnavo con la carrozzina al Gabbiano, e vedendo per strada qualche bella fanciulla transitare, Alessandro mi faceva capire il suo interesse e naturalmente noi due, vecchi peccatori, la lasciavamo passare per poi al grido ”gli italiani si voltano”, vedere anche ammirati il suo lato B. Quante risate, roba da caserma! Poi quando l’associazione iniziò la costruzione in via Ceriani 3 per ospitare un Centro Diurno CDD e la comunità alloggio CSS, la Signora Annamaria coglieva l’occasione per sincerarsi di quello che sarebbe stato di suo figlio: “Chissà se verrà ospitato presso la vostra Comunità!”. E io Ie rispondevo: “Il bisogno sarà alla base di tutto”. Col passare del tempo, Annamaria si ammalò in modo grave. Così andai all’ospedale S. Carlo per dire all’assistente sociale che Alessandro non avrebbe potuto tornare a casa sua (era ospitato temporaneamente presso una Comunità di pronto intervento), ma l’assistente mi disse di parlare col medico. Il medico a sua volta mi accompagnò nella stanza dove Annamaria era già in stato comatoso. Io mi dissi che dovevo fare qualcosa e così la chiamai: “Annamaria, Annamaria”! Ma Lei non risposte. Io chiamai di nuovo “Annamaria”, aggiungendo stavolta quest’altra frase: “Per quanto riguarda Alessandro…” Improvvisamente lei aprì gli occhi e io di seguito: “Per quanto riguarda Alessandro non si preoccupi: sarà con noi nella Comunità in via Ceriani 3!”. Lei mi risposte con un “GRAZIE”, come se le avessi tolto un macigno dal petto. Sorrise, richiuse gli occhi e tre giorni dopo morì. Alessandro fu il primo ospite della Comunità ed io fui felice perché capii che la costruzione di Casa Gabbiano era qualcosa di bello già per il solo fatto di aver potuto rasserenare gli ultimi momenti di sua mamma con la soluzione del suo caso.
Passammo poi momenti felici come la settimana di vacanza sulla Presolana e a Folgaria tutti insieme appassionatamente, anche con Teresa e con Stefania. Momenti dove la libertà era palpabile, il divertimento e lo svago assicurati. Passarono gli anni e con Alessandro restammo sempre amici, così come i volontari con i quali al sabato pomeriggio si accompagnava per un caffè al bar a parlare di sport. Purtroppo ora è deceduto alla RSA di Via Capri dove era ospitato da poco tempo a causa di una grave malattia, ma sarà sempre nei nostri pensieri e nel nostro cuore. A breve comunicheremo la data del funerale.