Aggiornamento “gocce di pioggia” per incominciare
Una Comunità Alloggio un centro Diurno e un Centro dell’Ascolto rivolti alle persone disabili della nostra zona. Questo è il progetto che vogliamo realizzare presso il cortile e la vicina Canonica in via Ceriani 3 a Baggio. Per aprire il cantiere e partire con il primo lotto dei lavori occorre ricercare 300 milioni. L’intero progetto ha un costo di 1,5 miliardi.
Gocce di pioggia raccolte al 30 aprile 2001: 283 milioni
Gocce di pioggia raccolte al 31 maggio 2001: 6 milioni
Totale fondi disponibili: 289 milioni
In merito al contributo di 140 milioni della Regione Lombardia abbiamo inoltrato all’Ufficio Investimenti Strutturali tutta la documentazione necessaria per ottenere lo stanziamento assegnato. Attendiamo fiduciosi la risposta affermativa.
Notizie sui fondi raccolti al 31 maggio:
Il mese di maggio ha visto crescere la partecipazione della gente. Per ragioni di spazio abbiamo deciso di rimandare i particolari ed i ringraziamenti al numero di luglio. Un piccolo anticipo: il Gruppo Yoga in memoria di Renato Gaspardi, il Gruppo Ginnastica (insegnante Albini Fausta), le famiglie che hanno partecipato alla Festa di Maggio in Cascina Linterno (Il Panino della Solidarietà ed i commercianti che lo hanno sostenuto) alla Festa del Cortile in via Ceriani 3 (mostra di pittura) e al “Parco Valsesia in festa”. Senza dimenticare gli inquilini della scala B di via Val d’Intelvi 4, i familiari del piccolo Emanuele, che si sono incontrati dopo il battesimo in Canonica. E tanti tanti altri che ricorderemo a luglio. A poche ore dal momento di andare in stampa apprendiamo da Internet che la Fondazione Cariplo ha destinato per il nostro progetto la somma significativa di 200 milioni di lire. La prima richiesta era stata inoltrata sul finire del 1999 ed è andata via via arricchendosi di dati ed elementi man mano che la Fondazione faceva le sue legittime verifiche e approfondimenti.
Siamo in attesa di una conferma ufficiale ma il dato su Internet è confortante. Il contributo che riceveremo ci consentirà di partire tranquillamente con il primo lotto dei lavori. Vista l’attenzione con la quale la Fondazione ha esaminato il Progetto Gabbiano 2000 in tutti i suoi aspetti (tecnici, economici, gestionali e sui contenuti ) possiamo ritenerci davvero contenti. Il “Collaudo” che un Ente così importante ci ha riservato, aumenta il nostro ottimismo e la certezza di essere sulla strada giusta.
(Marinini Giacomo)
L’esperienza al Gabbiano di Angelica
Volontariato… una parola che racchiude più significati e che ho imparato a conoscere nelle sue molteplici forme da quando frequento “il Gabbiano”. Il volontariato è una grande risorsa perchè ha la forza di mettere in relazione persone diverse tra loro che hanno voglia di fare strada insieme. Occorre rendersi conto che chi ci sta di fronte è una persona con il diritto di esistere, di vivere una storia e di poterla raccontare a modo suo. Riuscire a “relazionarsi” con un disabile non è facile, perchè bisogna imparare a rispettare i suoi tempi ed i suoi spazi. Molto spesso ci si preoccupa di agire senza porre attenzione alla sua domanda, al suo reale bisogno ed è un errore perchè così si rischia di rovinare il rapporto. Bisogna soffermarsi ad ascoltare, ad osservare i suoi comportamenti, i suoi gesti, i suoi sguardi perchè dietro ad apparenti banalità si nascondono invece grandi messaggi. E’ importante valorizzare le sue capacità e rispettare la sua personalità, accogliendolo per quello che è senza pretendere che diventi come vogliamo noi. Non bisogna mai dare niente per scontato e mai aiutare solo “per sistemarsi la coscienza” ma dare un aiuto concreto che porti l’altro a sentirsi parte di noi e viceversa. Il risultato che otteniamo è di dare un senso alla sua vita e alla nostra. E anche se a volte si ha la sensazione di lavorare per niente, perchè non si vedono dei risultati, non è una perdita di tempo, perchè anche questo è vita. E’ vero, la diversità esiste e fa paura, ma dobbiamo riuscire ad abbattere questa barriera e a fare in modo che mente e cuore viaggino all’unisono Fare volontariato, però, non è solo dare ma soprattutto è ricevere, e dare un senso alla propria esistenza, è ritrovare dei valori che in questo nostro mondo sembrano scomparire. Aiutare una persona disabile aiuta noi stessi, ci arricchisce l’anima, ci dà la possibilità di ritrovare valori come la sincerità, l’uguaglianza, la comprensione. Ci permette di provare forti emozioni davanti a delle piccole cose, che in realtà sono grandi e di scoprire come sia “magico” attingere un’energia tale da rendere la nostra quotidianità migliore. Quello che comunque più conta è non voler vedere solo ciò che appare perchè dentro ad ognuno di noi c’è un mondo che vale la pena di essere scoperto e non bisogna aver paura di farlo!
(Angelica Scaglione)