Era il lontano 1989, un sabato come tanti, l’11 novembre, San Martino. Una data che non posso dimenticare perchè e’ stato il mio primo giorno al Gabbiano. 20 anni sono trascorsi da quella data, ricordo che insieme ad altri 15 boy-scout della Parrocchia Madonna dei Poveri a cui appartenevo ho cominciato una splendida e indimenticabile esperienza. Il primo giorno si sa, e’ il giorno delle conoscenze: Giacomo e Teresa mi hanno accolto semplicemente dicendomi “sii te stesso, i ragazzi lo sentiranno”. E’ vero: in meno di dieci minuti ero già abbracciato a Federico, Natalina pronunciava il mio nome ricordando a tutti che facevamo il compleanno insieme e Antimo mi chiedeva di cambiare le pile a una delle sue radioline. Da lì ho capito che con un semplice sorriso, con una frase spiritosa,e che ascoltando i nostri ragazzi, noi li facciamo felici. Ma non potete immaginare la gioia che i ragazzi hanno quando ci vedono e forse ci danno più di quanto noi diamo a loro. Certo in 20 anni il Gabbiano ne ha fatta di strada e io sono consapevole che ognuno di noi ha fatto, fa, o farà qualcosa per rendere la vita meno difficile a qualsiasi persona si rivolga a noi chiedendoci una mano. Ripensando a tutti gli anni che ho trascorso qui certo, le esigenze dell’Associazione, dei volontari e dei nostri ragazzi sono cambiate: lo spirito però deve essere sempre quello di dedicare una parte del nostro tempo a loro, proponendo sempre nuove idee e senza dimenticare che ognuno di noi nel suo piccolo può essere importante. A volte per smuovere il mondo basta poco, ognuno di noi può pensare di servire a poco o a nulla, ma quel poco mi dico io quando il sabato vengo al Gabbiano fa crescere sia me che l’Associazione. Che dirvi di più? Grazie dell’affetto che mi date e che ricambio volentieri dando sempre del mio meglio ai ragazzi così che si possano sentire meno soli e con un amico come me in più.
Un abbraccio a tutti
(Luigi Brandalise)